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HIDDEN GEMS Il “Freeform Jazz” di Uyama Hiroto è un classico dell’Hip-Hop strumentale contemporaneo By Charlie Heller – November 16, 2020

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Nel 2016, il produttore e polistrumentista Uyama Hiroto ha lanciato il guanto di sfida dell’hip-hop jazzistico e strumentale con il suo terzo e migliore album, Freeform Jazz. Amico intimo e collaboratore del defunto Nujabes, una delle principali influenze della scena “lo-fi hip-hop”, Hiroto cattura un’atmosfera simile, ma con un suono che è proprio l’opposto di “lo-fi.”

Per dimostrare, basta concentrarsi su un elemento in una canzone: I piatti nella tempestosa “Taiko”. Dove i colleghi produttori di beat atmosferici spesso tengono il tempo con un loop muto e cliccante, quelli di Hiroto sono saturi di texture sfrigolanti, la produzione iper-dettagliata ingrandisce come gli hi-hat scivolano l’uno contro l’altro, quale parte del ride le bacchette stanno colpendo, e come ogni colpo suona diverso dal precedente.

Su Freeform Jazz, Hiroto porta lo stesso orecchio per i dettagli organici a tutto: strati di tastiere, pianoforti e fiati, ognuno vivo come quei piatti, disposti attraverso lo spettro stereo in paesaggi sonori lussureggianti e vibranti. Mentre l’unico pezzo rap, “South Side” con Nujabes go-to Shing02, mostra che Hiroto può tessere un’atmosfera nostalgica come nessun’altra, la vera attrazione è come l’album ripiega senza sforzo in ceppi di fusion (“Spacemountain”), spiritual jazz (“Yin and Yang”), e persino skronk (“Fools No Rules”).

La combinazione di ricca produzione hip-hop, arrangiamento jazz e abilità improvvisativa si affianca a coetanei rarefatti come il Yesterdays New Quintet di Madlib e i progetti Jyoti di Georgia Anne Muldrow, e la sua visione è una pietra miliare per l’hip-hop strumentale di qualsiasi fedeltà.

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