Album: I Just Can’t Stop It
Anno: 1980
Perché il futuro soggetto di “Certain Songs” “Tears of a Clown” di Smokey Robinson & The Miracles è forse la singola più grande registrazione uscita dalla Motown, il grado di difficoltà coinvolto nella sua copertura è estremamente alto.
E i Beat ci riescono: reinterpretano con la stessa destrezza con cui Jimi Hendrix ha elettrificato “All Along The Watchtower” o Hüsker Dü ha ricontestualizzato “Eight Miles High.”
E’ anche una delle cover più azzeccate della storia: rivela simultaneamente influenze finora nascoste e rafforza la dicotomia musica felice/testi tristi che soffonde I Just Can’t Stop It.
In teoria, prendere una canzone che è un 10 perfetto e fare una cover che è anche un 10 perfetto dovrebbe essere impossibile.
E questo è vero: La versione dei Beat di “Tears of a Clown” è impossibile. Totalmente e assolutamente impossibile.
E’ impossibile non cantare insieme a loro.
E’ impossibile non ballare.
E’ impossibile non godersi come riducono il grande gancio della musica da circo dell’originale in un veloce, buttato via lick di chitarra.
E’ impossibile non meravigliarsi dei rulli di batteria a scatto che incollano insieme i versi e il ritornello.
E’ impossibile non notare ogni grande lick, fill e lead che Saxa suona.
E’ impossibile non sorridere quando Ranking Roger entra verso la fine cantando “The tears of a clone / the tears of a clone.”
“Tears of a Clown” eseguita dal vivo a Top of the Pops, 1980
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