Chi è il Guru: perché tutti ne hanno bisogno e perché il mondo intero è il mio Guru?

Si può imparare qualcosa da tutti e da tutto!

Il concetto di ‘Guru’ risale all’epoca vedica e ha trovato importanza mainstream in molte antiche religioni come l’Induismo, il Buddismo, il Giainismo e il Sikhismo. Sembra un concetto molto universale, almeno in oriente, gli indiani lo chiamavano ‘Guru’, i cinesi li chiamavano ‘Shifu’ (师). Anche nel mondo occidentale, alcuni possono sostenere, il concetto di Profeti è affine al ‘Guru’, la discussione su Gesù che è Guru è per un altro giorno! 1. La parola sanscrita ‘Guru/ɡuːruː’ significa letteralmente ‘Maestro-uno che disperde le tenebre dell’ignoranza e guida verso la luce della conoscenza!’

गुशब्दस्त्वन्धकारः स्यात् रुशब्दस्तन्निरोधकः।
अन्धकारनिरोधित्वात् गुरुरित्यभिधीयते॥ १६॥

La sillaba gu significa oscurità, la sillaba ru, colui che le dissipa,
A causa del potere di dissipare le tenebre, il guru è così chiamato.

– Advayataraka Upanishad, versetto 16 2

Nei tempi antichi, la ricerca dell’illuminazione e della conoscenza era soprattutto spirituale. A seconda della tua inclinazione religiosa/spirituale, avresti voluto raggiungere il ‘Nirvana’/’Moksha’ (non il Rockband 😉 Si riferisce al più alto stato trascendente in cui non c’è sofferenza, desiderio, né senso di sé) o semplicemente imparare il testo vedico che un giorno avresti trasmesso ai tuoi discepoli! I Guru investivano la loro vita per raggiungere lo status di Guru ed erano, giustamente, venerati quasi come divinità dai loro discepoli! Nei tempi antichi, essere un Guru era un lavoro non pagato ma non ingrato! I Guru non hanno mai ricevuto un’enorme remunerazione monetaria e i discepoli non hanno mai avuto il diritto di ricevere la conoscenza. Ma i Guru erano pagati con qualcosa di inestimabile: la gratitudine eterna e venivano celebrati! C’è persino un giorno dedicato ai Guru (simile alla festa del papà e alla festa della mamma). Oggi è il “giorno del Guru”, un giorno dell’anno dedicato alla celebrazione dei vostri Guru. Naturalmente, c’è un nome più fantasioso in sanscrito ‘GuruPurnima’ – se stavate leggendo attentamente, ormai sapreste cos’è ‘Guru’ e ‘Purnima’ significa un giorno di luna piena. Secondo il calendario indù, Gurupurnima si celebra il giorno di luna piena del mese indù di Ashadha (giugno-luglio).

Questo antico modo di generare e propagare la conoscenza ha funzionato efficacemente (tanto che potevo leggere personalmente i Veda da bambino!) per secoli in assenza di un moderno sistema educativo strutturato. Avanti veloce fino ai tempi moderni! Abbiamo adottato un sistema educativo moderno e strutturato non molto tempo fa (da un paio di secoli!). Nei tempi moderni, il nostro desiderio di conoscenza non è diminuito di molto, ma ora non è più guidato dalle nostre inclinazioni religiose/spirituali. Ora molti di noi non cercano il ‘Nirvana/Moksha’ ma senza dubbio cercano la conoscenza! Ora non abbiamo Guru, abbiamo insegnanti! In effetti, l’occidente si riferisce in gran parte ai Guru in modo dispregiativo, credo, grazie agli Osho e ai Sai Baba del mondo che hanno sfruttato i discepoli e deriso l’essenza stessa della parola ‘Guru’! Abbiamo una struttura di insegnanti e studenti che è un buon costrutto che assicura la nostra educazione! Tuttavia, la parola inglese teacher semplicemente non riesce ad esprimere lo spettro di significati associati a ‘Guru’. Finisce per confinarlo a qualcuno che può semplicemente insegnarti qualche abilità ed essere pagato, quasi transazionale!

Con le tasse universitarie alle stelle e il debito degli studenti che è una pandemia peggiore della COVID, abbiamo bisogno di celebrare alcune antiche tradizioni come Gurupurnima in questi tempi moderni? Senza sembrare predicatori o peggio sembrare ‘Guru’, a mio modesto parere impartire conoscenza e saggezza era ed è ancora un atto divino e chi impartisce, così come chi riceve, potrebbe solo essere rispettoso di esso. Questo Gurupournima, voglio cogliere l’occasione per esprimere la mia gratitudine verso tutti i miei Guru. Vengo da una cultura in cui accettiamo apertamente (piuttosto senza vergogna) che il non sapere è il primo passo del sapere! È un momento adatto per la mia risoluzione, personalmente voglio fare del mondo intero il mio Guru. So che non so tutto e che c’è qualcosa che posso imparare da tutti e da tutto. Non mi limito al genere umano! Si può imparare la tenacia delle formiche, la gentilezza dagli elefanti.

In occasione di questo Gurupurnima, voglio lasciarvi con un pensiero – chiamateli Guru, insegnante, signore signora, prof, mamma, papà, fratello, amico… prendetevi del tempo per apprezzarli. Dite loro cosa significa per voi e come la vostra vita è migliorata grazie a loro! Credetemi, la gratitudine è una medicina magica che guarisce chi dà più di chi riceve! Impara qualcosa da tutto e chissà un giorno saresti riverito guru aspiranti discepoli che vogliono imparare da te!

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