San Pedro Claver, la prima persona ad essere canonizzata nel Nuovo Mondo, ha dedicato la sua vita a curare gli schiavi dall’istante in cui sono arrivati nelle Americhe.
Nella vita, Claver divenne noto come “Apostolo dei Neri” – o più derisoriamente dai suoi fratelli gesuiti amanti della schiavitù “Schiavo degli schiavi” – dopo essere arrivato in Colombia dal suo luogo di nascita a Verdú, in Spagna.
Nato in una prospera famiglia cattolica nel 1581, il brillante e pio Claver divenne un gesuita all’età di 20 anni e prontamente partì dal suo luogo di nascita a Verdú, in Spagna, per non tornare più nella sua terra natale. All’arrivo a Cartagena, Claver trovò essenziale per il suo ministero incontrare le navi degli schiavi quando entravano in porto. Per quasi 40 anni, si sarebbe imbarcato sulle navi prima che fossero state svuotate del loro contenuto vivente, navigando nelle stive piene di prigionieri terrorizzati per essere il primo, unico volto di gentilezza che avrebbero visto nel Nuovo Mondo. Da lì, avrebbe seguito il loro percorso verso i recinti di detenzione, fornendo sostentamento in forme tangibili e spirituali.
Dopo la sua morte nel 1654 in una piccola stanza all’interno del chiostro dei Gesuiti nella chiesa che avrebbe poi portato il suo nome, la notizia della sua vita si diffuse in tutto il mondo. Un modesto museo adiacente alla chiesa dedicata a Claver è diventato un luogo di riflessione e contemplazione per tutti coloro che sono stati toccati dall’opera del santo, direttamente o meno.
Sotto l’altare della chiesa, i resti corporei di Claver riposano in una teca illuminata. In tutto il museo, opere d’arte religiosa che risalgono a secoli fa sono esposte accanto a pezzi archeologici precolombiani. Molte stanze e sale all’aperto sono fiancheggiate da dipinti e altre creazioni ispirate da o con lo stesso Claver.
I visitatori possono accedere alle stanze dove trascorse i suoi ultimi giorni, e i resoconti di prima mano riportano una sensazione inquietante di essere osservati per tutta la durata della visita, anche se se questo fosse vero, sembra difficile immaginare un osservatore più benevolo.