Irbil, la città irachena che gli Stati Uniti stanno difendendo, è uno dei più vecchi luoghi continuamente abitati al mondo

Ieri il presidente Obama ha autorizzato l’uso di attacchi aerei in Iraq, se il gruppo terroristico ISIS si fosse mosso sulla città irachena di Irbil. Questa mattina presto, le bombe hanno iniziato a cadere, “la prima azione offensiva degli Stati Uniti in Iraq dal ritiro delle truppe di terra nel 2011”, dice il Guardian.

Questa mattina due jet da combattimento F/A-18 hanno bombardato l’artiglieria dell’ISIS che stava avanzando su Irbil. La città di 1,6 milioni di abitanti, conosciuta anche come Arbil o Erbil e come Hewlêr nella lingua curda locale, è la capitale regionale del Kurdistan iracheno, una regione governata autonomamente nel nord-est dell’Iraq.

Solo pochi mesi fa Irbil era vista come un rifugio sicuro dalle incursioni dell’ISIS in Iraq, e la città e la regione circostante sono state invase dai rifugiati. Irbil è anche la sede temporanea delle truppe americane e dei consiglieri inviati in Iraq per aiutare con l’incursione dell’ISIS, e la sede del consolato degli Stati Uniti nel Kurdistan iracheno.

Ma gli obiettivi militari moderni non sono l’unica cosa a Irbil che vale la pena proteggere. Irbil è, secondo le Nazioni Unite, tra “i più antichi insediamenti umani continuamente abitati nel mondo”. La città è stata toccata da antiche civiltà, dice l’ONU, “come quella sumera, babilonese, greca, islamica e ottomana”. L’enorme cittadella nel cuore della città è stata aggiunta alla lista del patrimonio mondiale dell’ONU neanche due mesi fa.

Irbil è “una torta a strati di civiltà che sono andate e venute per una stima di 7.000-10.000 anni”, dice il New York Times. La città ha visto un’occupazione continua dal 5.000 a.C., anche se la sua storia “potrebbe andare più indietro”, ha detto un archeologo al Times. Gli scavi archeologici all’interno della città hanno rivelato ossa umane vecchie di 7.000 anni.

Per la maggior parte Irbil è stata in grado di rimanere fuori dalla mischia per la maggior parte degli ultimi sette anni. Ora, mentre l’ISIS continua ad espandere il territorio che controlla in Medio Oriente, si trova proprio nel mezzo.

È una storia triste per la regione. Solo pochi anni fa i leader locali stavano parlando di come guidare il turismo verso l’antica città.

E’ una storia triste per la regione.

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