Il quattro volte vincitore delle World Series Darryl Strawberry si è aperto sulla sua lotta con la dipendenza dalle droghe durante la sua carriera.
Il 55enne giocatore di baseball in pensione ha detto in un’intervista scioccante con KTLA5 che era dipendente dalle anfetamine e le ha usate durante i suoi 17 anni nella MLB.
‘Ho giocato con le anfetamine per la maggior parte della mia intera carriera, una volta che sono diventato dipendente da quelle, quello era un modo di giocare’, ha detto Strawberry.
Strawberry, che ha giocato per i Mets, i Dodgers, i Giants, e infine ha concluso la sua carriera con gli Yankees, è stato sospeso tre volte dalla MLB per abuso di sostanze.
È stato nominato National League Rookie of the Year nel 1983 ed è arrivato secondo nelle votazioni per l’MVP nel 1988 dietro l’outfielder dei Dodgers Kirk Gibson. Strawberry si è ritirato nel 1999 dopo aver vinto tre titoli come membro degli Yankees.
‘Non ho mai usato droghe esterne o droghe di strada o altro giocando a baseball. Non ho dovuto farlo perché avevo le anfetamine”, ha detto Strawberry.
Quando gli è stato chiesto quali altre droghe ha usato, ha risposto: “Tutto. Potevo fumare erba, eroina, crack, non importava. Bere alcol, non importava. Qualsiasi cosa mi piacesse fare in quel particolare giorno, era quello che avrei fatto.”
Strawberry è ora un cristiano rinato e un ministro ordinato. Prima della sua conversione, è stato sospeso per 140 partite nel 1999 dopo essere stato arrestato per aver tentato di sollecitare sesso da un agente di polizia sotto copertura.
Ha scontato una pena di 11 mesi per una violazione della libertà vigilata prima di essere rilasciato nell’aprile del 2003.
“Il mio dolore deriva dalla mia infanzia”, ha spiegato Strawberry. Mio padre era un alcolizzato, mi picchiava e così ho finito per soffrire. Ho indossato l’uniforme e sono entrato nel baseball e sono diventato grande.”
Il comportamento distruttivo di Strawberry lo ha raggiunto, tuttavia. Ha detto a KTLA5 che il punto più basso della sua vita è arrivato quando è stato vicino a perdere la vita.
Credita sua moglie e la religione con il suo comportamento cambiato.
“Mi ha detto che avrei dovuto togliermi l’uniforme da baseball e avrei dovuto crescere e diventare un uomo e prendermi la responsabilità. Non avevo mai sentito qualcuno dirmi questo prima”, ha spiegato.
