I texani (o “texiani”, secondo alcune fonti) iniziarono a combattere per l’indipendenza dal Messico nel 1835. Nel dicembre di quell’anno, il piccolo esercito texano catturò l’importante città crocevia di San Antonio de Bexar e si impadronì della guarnigione nota come Alamo. Il generale messicano Antonio Lopez de Santa Anna riconquistò la città il 6 marzo 1836, dopo un assedio di tredici giorni; l’esercito messicano subì circa 600 perdite. Tutti nella lista ufficiale di 189 difensori texani furono uccisi, ma gli storici continuano a discutere sul numero di difensori all’interno dell’Alamo.
La difesa dell’Alamo è ben nota a coloro che hanno combattuto per il Texas. David Crockett, James (Jim) Bowie e William Barret Travis furono tra quelli ricordati al grido di “Remember the Alamo”, che si dice sia stato urlato alla vittoria di San Jacinto.
Il costo che comportò la riconquista di San Antonio contribuì alla sconfitta del generale Santa Anna meno di due mesi dopo nella battaglia di San Jacinto. Il 21 aprile 1836, Sam Houston, comandante dell’esercito texano, guidò 800 truppe, ispirate dal sacrificio dei loro compagni ad Alamo, in un attacco a sorpresa contro i 1.600 uomini di Santa Anna. La vittoria decisiva di Houston a San Jacinto assicurò l’indipendenza del Texas dal Messico.
Il Texas rimase indipendente dal 1836 al 1845, quando la legislatura votò per l’annessione agli Stati Uniti. L’annessione fu presto seguita dalla guerra messicano-americana, un conflitto di due anni risolto dal trattato di Guadalupe Hidalgo del 1848.
Sam Houston immigrò in Texas nel 1833 e divenne un leader nella ribellione del Texas a partire dal 1835. Fu presidente della Repubblica del Texas dal 1836 al 1838 e dal 1841 al 1844, e senatore degli Stati Uniti dal Texas dal 1846 al 1859. Prima della sua carriera in Texas, Houston servì come deputato del Tennessee dal 1823 al 1826.