Euphorbiaceae

Cyathia di Euphorbia baylissii

Croton cultivar ‘Petra’

Le foglie sono alterne, raramente opposte, con stipole. Sono principalmente semplici, ma dove sono composte, sono sempre palmate, mai pennate. Le stipole possono essere ridotte a peli, ghiandole o spine, o nelle specie succulente sono talvolta assenti.

Le piante possono essere monoiche o dioiche. I fiori radialmente simmetrici sono unisessuali, con i fiori maschili e femminili di solito sulla stessa pianta. Come ci si può aspettare da una famiglia così grande, esiste una grande varietà nella struttura dei fiori. Gli stami (gli organi maschili) sono in numero da uno a 10 (o anche di più). I fiori femminili sono ipogini, cioè con ovari superiori.

I generi della tribù Euphorbieae, sottotribù Euphorbiinae (Euphorbia e parenti stretti) mostrano una forma altamente specializzata di pseudanthium (“falso fiore” composto da diversi fiori veri) chiamato cyathium. Questo è di solito un piccolo involucro a forma di coppa che consiste in brattee fuse insieme e ghiandole nettarifere periferiche, che circondano un anello di fiori maschili, ciascuno con un singolo stame. Al centro del ciazio si trova un fiore femminile, un singolo pistillo con stigmi ramificati. L’intera disposizione assomiglia ad un singolo fiore.

Il frutto è di solito uno schizocarpo, ma a volte una drupa. Un tipico schizocarpo è la regma, un frutto capsulare con tre o più celle, ognuna delle quali si apre in modo esplosivo a maturità, spargendo i piccoli semi.

La famiglia contiene una grande varietà di fitotossine (sostanze tossiche prodotte dalle piante), tra cui esteri diterpenici, alcaloidi e glicosidi cianogenici (ad esempio i tuberi della radice della cassava). I semi della pianta dell’olio di ricino Ricinus communis contengono la proteina altamente tossica che lega i carboidrati, la ricina.

Un lattice lattiginoso è una caratteristica delle sottofamiglie Euphorbioideae e Crotonoideae, e il lattice dell’albero della gomma Hevea brasiliensis è la fonte primaria di gomma naturale. Il lattice è velenoso nelle Euphorbioideae, ma innocuo nelle Crotonoideae. La mangrovia bianca, conosciuta anche come lattice di mangrovia “blind-your-eye” (Excoecaria agallocha), causa vesciche al contatto e cecità temporanea se entra in contatto con gli occhi, da cui il suo nome. Altri nomi comuni sono mangrovia lattiginosa, buta buta (malese) e gewa (Bangladesh). Il lattice dell’euforbia veniva usato come lassativo.

Recenti studi molecolari hanno dimostrato che l’enigmatica famiglia Rafflesiaceae, che solo recentemente è stata riconosciuta appartenere all’ordine Malpighiales, deriva dall’interno delle Euphorbiaceae.

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